Ambiti Principali:
- Calcio e sport femminile, andare contro i pregiudizi
- Spirito di gruppo
- La competizione in ambito femminile
- Motivazione
- Sacrificio, Coraggio e Passione
- I Valori dello Sport
- Studio e Sport
Profilo Professionale:
Ha vinto quattro scudetti, tre volte la Coppa Italia e altrettante la Supercoppa, gioca al centro dell’attacco nella Juventus, ed è stata protagonista con l’Italia nel giugno scorso ai Mondiali di calcio femminile in Francia. E’ Barbara Bonansea, diventata una delle calciatrici italiane più note e apprezzate e che ora si racconta nel libro”Il mio calcio libero”, scritto con il giornalista Marco Pastonesi.
Babara Bonansea è nata a Pinerolo e inizia ad avvicinarsi al mondo del calcio fino da piccola grazie al padre e al fratello Giorgio. Entrambi infatti la coinvolgono nelle partite del cortile di casa fino a che il suo talento convince il padre a portarla nella squadra della città. Inizialmente gioca in una squadra mista per poi passare nel 2007 al Torino Calcio.
Giocherà nella primavera del Torino per ben tre anni fino ad approdare in prima squadra nel Brescia sua città di adozione. contemporaneamente studia prima al Liceo Scientifico e poi si iscrive all’università di Torino per studiare Economia. Nel frattempo passa alla squadra della Juventus Woman.
La sua carriera inizia a maggio del 2007 quando esordisce con il Torino in Coppa Italia, nella semifinale di ritorno contro l’Agliana. Nella stagione successiva, debutta in Supercoppa, per poi arrivare, a settembre dello stesso anno, a debuttare in Serie A contro l’Atalanta. Nel luglio del 2012 viene ingaggiata dal Brescia e segna il suo primo gol.Tra il 2012 e il 2013 totalizza 22 reti in 30 presenze, riuscendo a far guadagnare al Brescia il 3° posto con 70 punti in classifica. Nell’anno 2014-2015 esordisce in una competizione UEFA la Champions League di categoria.
Passa a giocare nella Juventus Woman nella stagione 2017/2018 dove sarà la giocatrice che ha segnato più gol di tutta la sua squadra guidando di fatto la Juventus verso lo Scudetto.
Dal 2012 fa parte della nazionale maggiore di calcio e nell’estate 2019 durante i mondiali femminili da un contributo importante alla realizzazione delle prestazioni degne di nota realizzate dalla nostra rappresentativa.
Segna il primi due goal ai Mondiali in Francia (9 giugno, vs Australia), premiata Player of the Match.
Profilo Accademico:
Si è laureata in Economia Aziendale con un’analisi comparativa tra il lavoro delle donne nel campionato inglese e quello italiano.
Principali Pubblicazioni:
- IL MIO CALCIO LIBERO (2019)
“Un libro dedicato a tutte le bambine e le ragazze che vorrebbero entrare in un mondo quasi totalmente al maschile e che si sono stufate di star lì solo a guardare, ma anzi hanno deciso di entrare in campo e non uscirne più”
Quello di Bonansea non è un semplice libro autobiografico, ma una confessione dell’amore smisurato di questa ragazza piemontese, nata a Pinerolo nel 1991, per lo sport e il calcio in particolare.
“Avevo tre o quattro anni al massimo -scrive- e i miei pomeriggi trascorrevano con gli occhi incollati al prato, attratta da un desiderio fortissimo di giocare, ma ancora muto. Il primo a dargli voce fu l’allenatore di mio fratello: un giorno si avvicinò e mi chiese se non ero stufa di guardare gli altri giocare. Sono entrata in campo e, da allora, nessuno è più riuscito a farmi uscire”.
Questo libro apre una finestra sul mondo interiore di Bonansea, nel quale lo sport occupa un posto di primo piano, o forse è il primo piano. L’atleta sembra parlare con sé stessa, quasi una seduta di autocoscienza, alla ricerca della sua via.
Poi la confessione, diretta e libera come un canto: “Adoro il calcio, amo lo sport -scrive in un altro passaggio. Se non ci fosse stato il calcio mi sarei dedicata, che ne so, all’atletica, credo che la mia specialità ideale sarebbero potuti essere i 200 metri; o al pattinaggio, al tennis o al beach volley- alla ginnastica -parallele asimmetriche, corpo libero…non sono uno spettacolo di bellezza? – ma non al rugby perchè neppure conosco le sue regole, non al basket né al ciclismo perchè, lo confesso, non mi piacciono. Lo sport mi ha cambiato la vita. Se non ci fosse stato lo sport, forse sarei diventata, che ne so, una teppistella o una suora, ma c’era il calcio, si vede che doveva andare così”.