Walter Zenga
Ex portiere e allenatore di successo
Commentatore e autore
Walter Zenga è un talento straordinario, prima come giocatore e poi come allenatore. Dopo anni di esperienza si è conquistato suo posto nell’élite del coaching mondiale.
E’ stato allenatore negli Emirati e per lui Dubai è casa, ma la storia personale di Zenga è troppo importante ed interessante per non ricordarlo innanzitutto come formidabile portiere. Definito “Spiderman”, è stato nominato miglior portiere al mondo dalla FIFA nel 1990 e dall’IFFHS nel 1989, 1990 e 1991. Walter ha giocato a San Siro, con l’Inter, la parte più nobile della sua carriera, da vero protagonista. Considerato un vero idolo dai suoi competenti e appassionati tifosi, ha dato il cuore per la maglia nerazzurra.
In qualità di allenatore, ha deciso di crescere all’estero, cominciando dagli Stati Uniti, per poi tornare in Europa, sulla panchina delle tre più importanti squadre rumene e vincendo in Serbia con la Stella Rossa, il campionato e la coppa nazionale. Tornato in Italia, l’ha fatto da protagonista, con il management tecnico del Catania e del Palermo, due realtà siciliane caratterizzate dall’essere complicate ma estremamente interessanti. In seguito è tornato nelle fila di quelle stelle italiane che lavorano all’estero esportando il modello italiano di fare calcio.
Per più di vent’anni Zenga era “l’uomo con la valigia”. Nel ’97 accettò il trasferimento negli Stati Uniti, giocando con i colori del New England Revolution, nel Massachusetts, a trenta chilometri da Boston.
Squadra di cui poi divenne allenatore, l’anno seguente, iniziando così la sua carriera errante di tecnico. “Negli ultimi vent’anni, in Italia ne ho trascorsi non più di 5, tra corso a Coverciano e le esperienze con Catania, Palermo e Sampdoria”. In mezzo esperienze in Romania (ha allenato tre squadre di Bucarest: National, Steaua e Dinamo), in Serbia (la mitica Stella Rossa), in Turchia (Gaziantepspor), in Arabia Saudita (Al-Nassr Athletic) e soprattutto negli Emirati Arabi (Al-Ain, Al-Asr, Al-Jazira e Al-Shaab), dove da tempo ha stabilito la sua base, vivendo a Dubai.
Nel suo rischio calcistico ha vissuto esperienze di frontiera, in aree complesse, spesso lontano dalle metropoli, in Turchia vivevo a Gaziantep, nell’Anatolia sudorientale, in prossimità del confine con la Siria. Sempre con il massimo rispetto per la cultura locale e le loro tradizioni. Di conseguenza Walter conosce molto bene il calcio del Golfo, compresa la realtà irachena.
Infine torna in Italia e diventa commentatore tecnico ufficiale per la Rai, seguendo le partite della nazionale italiana di calcio.
Anche i riconoscimenti e i premi fanno parte della sua storia e fra questi ne riportiamo due: il titolo di miglior portiere al mondo assegnatogli per 3 volte consecutive dall’IFFHS, l’organo internazionale di storia e statistica calcistica e il prestigioso pallone di gemme-gioiello del valore di 160 milioni di lire, per essere stato il miglior portiere ai Mondiali di Italia ’90.