George Akerlof
Premio Nobel per l’Economia 2001
Professore di Economia, Dipartimento di Economia, University of California, Berkeley, USA
Co-motivazione del premio:
per l’analisi dei mercati con informazione asimmetrica
George Akerlof è Professore di Economia all’ University of California, Berkeley dal 1980. Fra i suoi tanti incarichi, è stato Senior Fellow alla Brookings Institution e Professore alla London School of Economics.
La sua ricerca ha incluso anche altre discipline, quali psicologia, antropologia e sociologia, inoltre ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’ economia comportamentale. Nel 2001 è stato nominato co-vincitore del Premio Nobel per l’Economia insieme a A. Michael Spence e Joseph Stiglitz.
Il suo lavoro più importante è “The Market for Lemons: Quality Uncertainty and the Market Mechanism”, pubblicato nel 1970, in cui evidenzia le asimmetrie informative come cause del mal funzionamento del mercato. Un esempio di questo circolo vizioso è il mercato delle macchine usate: i venditori, che dispongono di maggiori informazioni sulla macchina, preferiscono non mettere in vendita le macchine migliori e l’acquirente risponde riducendo il prezzo che è disposto a pagare, il che provoca da parte del venditore una riduzione ulteriore della qualità delle macchine messe in vendita.
Akerlof è anche stato uno dei pionieri nell’avvicinare la sociologia e la psicologia agli studi della macro-economia, come dimostra nel suo ultimo libro, pubblicato insieme a Robert Shiller “Animal Spirits: How Human Psychology Drives the Economy and Why It Matters for Global Capitalism”.
Tra i vari incarichi che ha ricoperto, Akerlof è stato Senior Adviser del Brookings Panel on Economic Activity, membro del Executive Committee dell’ Economic Growth Program del Canadian Institute for Advanced Research, Fellow dell’ Institute for Policy Reform, e ricercatore associate del National Bureau of Economic Research.
Professor Akerlof è membro di numerosi comitati scientifici e scrive sulle più importanti riviste specialistiche, tra cui “American Economic Review” e “Quarternaly Journal of Economics”.